Procreazione medicalmente assistita (PMA)
Quando il figlio tanto desiderato non arriva, alcune coppie decidono di ricorrere alla procreazione medicalmente assistita (PMA). Ciò richiede un importante impegno emotivo e fisico, in particolare per le donne. Quando si decide di intraprendere questo percorso, è importante prepararsi ai seguenti aspetti:
- il concepimento diventa una questione medica, affidata a professionisti/e. Significa che è necessario rispettare rigorosamente una procedura molto tecnica e accettare che il concepimento non avverrà nell’intimità del rapporto di coppia;
- si è esposti a un alternarsi di emozioni, poiché col passare degli appuntamenti si susseguono paure, speranze e delusioni, che dovranno essere gestite;
- bisogna riuscire a conciliare i numerosi appuntamenti medici con il lavoro, soprattutto se il datore di lavoro non è a conoscenza della situazione. Parlare di un progetto simile con il datore di lavoro è una decisione molto personale, che ognuno valuterà in maniera individuale. Se ritenete possibile parlarne, può essere utile discutere dei vincoli a cui si è soggetti da un punto di vista organizzativo, per potersi avvicinare alla PMA nel modo più sereno possibile.
Se la gravidanza dopo una PMA non arriva, occorrerà elaborare la delusione per riprendersi e, eventualmente, ricominciare. Ogni persona vive e reagisce a questo turbamento emotivo a modo suo, individualmente e in coppia. Anche in questo caso, è molto importante parlare di ciò che si prova con il/la proprio/a partner, in modo da potersi capire e sostenere a vicenda. Prima, durante e dopo il percorso, si raccomanda di:
- ricorrere a un supporto psicologico professionale (raccomandato dalla legge);
- partecipare a un gruppo di sostegno per condividere il proprio vissuto con altre persone che hanno avuto esperienze simili. Molti centri di PMA offrono sostegno psicologico e propongono gruppi di condivisione;
- fermarsi e cercare di ridurre lo stress che questa situazione comporta, magari attraverso tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga, la sofrologia.
Adozione
Quando una coppia, o una singola persona, decide di orientarsi verso l’adozione, è necessario elaborare l’idea di non avere un figlio biologico. È opportuno porsi alcune domande:
- si riesce a immaginare di accogliere e occuparsi di un/a bambino/a che non condivide i propri geni?
- cosa succederà se il/la bambino/a un giorno avrà la curiosità o sentirà il bisogno di conoscere i suoi genitori biologici?
- si è pronti ad accettare che il/la proprio/a figlio/a avrà un vissuto precedente all’adozione in cui non si è stati presenti, che l’inizio della sua vita potrebbe essere stato difficile, forse anche traumatico, e che probabilmente non se ne conosceranno i dettagli?
Queste domande richiedono una profonda riflessione individuale e di coppia, in modo da poter trovare le proprie risposte.
L’adozione di un/a bambino/a non è cosa da poco. In prima linea si tratta di una misura per rispondere nel miglior modo possibile ai bisogni di un/a bambino/a vulnerabile, che probabilmente ha vissuto episodi di vita traumatici. È quindi fondamentale comprendere pienamente le questioni in gioco, essere preparati a questo compito e attrezzati al meglio. L’Autorità centrale del proprio Cantone o l’ufficio di collocamento per adozioni possono fornire una consulenza.
- I corsi di preparazione alla genitorialità adottiva, obbligatori in alcuni Cantoni, sono molto utili e altamente consigliati.
- Ottenere quante più informazioni possibili sul paese d’origine del/la bambino/a che si intende adottare, scoprendone lingua e cultura, può aiutare a vivere meglio il periodo d’attesa.
- Esistono molte risorse (libri, articoli, testimonianze, film, siti internet, ecc.) sull’argomento.
Se si reputa di essere pronti/e, si apre la procedura di adozione con le sue diverse tappe: la valutazione della capacità di adottare da parte delle Autorità, la scelta del paese di adozione, la definizione del profilo del/a bambino/a, l’attesa – che può richiedere anche diversi anni fino a una prima proposta di adozione – e poi la grande partenza per incontrare il/la bambino/a.
Durante questo percorso, si è incoraggiati a riflettere a fondo su se stessi, sul proprio percorso, sulle proprie risorse, sui propri limiti e sulle proprie rappresentazioni. Si è anche invitati a considerare una vita senza figli, poiché ci sono più candidati per l’adozione di quanti siano i bambini e le bambine da adottare. Questa di per sé è una buona notizia, ed esserne consapevoli può aiutare a fare questo passo.
Questa strada, per quanto arricchente da un certo punto di vista, può essere faticosa e creare, in alcuni momenti, un senso di impotenza, di scoraggiamento e persino di incomprensione. È utile essere accompagnati da più figure:
- un/a professionista che abbia una buona conoscenza del tema dell’adozione, soprattutto per comprendere meglio la necessità di una tale elaborazione;
- persone che raccontano la loro esperienza in gruppi di sostegno oppure privatamente;
- consulenti di associazioni che forniscono sostegno e accompagnamento per l’adozione.
Il sostegno di professionisti e/o associazioni può restare una risorsa importante e preziosa anche dopo l’accoglienza del/la bambino/a.
A prescindere dalla durata del percorso verso la genitorialità e dal suo esito, è necessario fare attenzione a non orientare tutta la vita esclusivamente intorno a questo progetto e che non diventi un’ossessione. Anche se non è semplice, è molto importante non mettere la propria vita in pausa, ma proseguire con le solite attività, dedicarsi a ciò che fa stare bene individualmente e in coppia. Questo aiuterà a mantenere una buona salute mentale durante tutta la procedura e a rimanere motivati nel tempo.
Informazioni e approfondimenti
Adozione, Dipartimento della sanità e della socialità
Autorità centrale cantonale, c/o UAP Ufficio dell’aiuto e protezione, settore affidamenti famigliari e adozioni
Autorità centrale federale per l’adozione internazionale
Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani, Dipartimento della sanità e della socialità del Cantone Ticino
Medicina della procreazione, Ufficio del medico cantonale
Consultori di salute sessuale, Ente Ospedaliero Cantonale