Eventi della vita | SantéPsy.ch

Cambiamenti nel corso della vita

Alcuni periodi della vita comportano dei cambiamenti importanti. È il caso dell’infanzia, dell’adolescenza, della menopausa e della vecchiaia. In queste fasi si presentano nuove sfide che possono destabilizzare l’equilibrio psichico.

 

In alcune di queste tappe, altri eventi – prevedibili o imprevisti – possono influenzare la salute mentale. Questi eventi sono trattati nei capitoli «vita familiare» e «vita professionale».

L’infanzia

Durante i primi anni di vita, l’essere umano vive il momento di crescita più rapido. È un periodo importante, durante il quale il bambino sviluppa le diverse competenze che gli saranno utili nel corso di tutta la vita. Per questo è fondamentale prestare attenzione anche alla sua salute mentale. Talvolta i genitori possono nutrire preoccupazioni o semplicemente avere delle domande in relazione a un comportamento, un atteggiamento o alle emozioni espresse dal bambino. È importante avere il coraggio di parlarne, per esempio con il pediatra, le infermiere dei consultori genitore-bambino o con i docenti dei Servizi di sostegno pedagogico.

L’adolescenza

Il passaggio dall’infanzia all’età adulta è una fase di sviluppo notevole. La pubertà si manifesta attraverso importanti trasformazioni sia fisiche che psichiche. A livello sociale l’adolescente afferma la propria identità e la propria autonomia. Tuttavia, mentre da un lato s’impegna a diventare adulto e ad essere considerato come tale, allo stesso tempo desidera mantenere il suo statuto di bambino, soprattutto nei confronti dei genitori. Questa ambivalenza può essere fonte di una certa tensione. Inoltre, è in questa fase della vita che alcuni figli iniziano a lasciare il focolare domestico, una tappa che può creare delle difficoltà a tutta la famiglia.

In gran parte degli adolescenti, questi cambiamenti provocano stress, sbalzi d’umore, dolori fisici (mal di testa, mal di pancia) e/o disturbi del sonno. Ma si tratta di sintomi normali in questa fase di transizione; sono disturbi passeggeri che spariranno da soli.

In alcuni casi, tuttavia, insorgono difficoltà psichiche più importanti che possono essere ascrivibili ad una bassa autostima, a problemi relazionali con i genitori e/o con altri giovani, alla solitudine oppure a difficoltà scolastiche e che possono manifestarsi attraverso diversi sintomi (ansia, sintomi depressivi, disturbi alimentari, pensieri suicidali, consumo di droghe, ecc.). Queste difficoltà non implicano per forza lo sviluppo di un disturbo psichico duraturo. Ciononostante, bisogna prendere sul serio i segnali di malessere espressi da un adolescente. In base alla gravità del disagio, può rivelarsi necessario consultare uno specialista per identificare l’eventuale principio di un disturbo psichico.

In queste situazioni, è importante non restare soli con i propri problemi. Parlarne con un amico o un adulto di riferimento reca sollievo. I siti Radix e Infogiovani sono fonti di informazioni per giovani su temi che li toccano da vicino.

I professionisti (p.es. docente, docente di sostegno pedagogico, medico di famiglia, psicologo/a, medico psichiatra) possono offrire buoni consigli e un sostegno prezioso.

La menopausa e l’andropausa

Nelle donne, l’età media nella quale si presenta la menopausa o l’ultimo ciclo si aggira intorno ai 50 anni. È un periodo caratterizzato da cambiamenti ormonali, che possono avere ripercussioni sullo stato fisico e psichico.

La scomparsa della produzione di estrogeni (= ormoni alla base dello sviluppo sessuale) provoca spesso vampate di calore e può condizionare il sonno e la qualità di vita.

In questa fase molte donne sono soggette a sbalzi d’umore, irritabilità, nervosismo, disturbi del sonno. In alcuni casi si arriva alla depressione.

Quando si manifestano questi sintomi è importante parlarne, per esempio con un’amica, con il/la proprio/a ginecologo/a o medico di fiducia. Se i disturbi sono seri, può essere utile rivolgersi a un esperto di salute mentale, come uno/a psicologo/a o un medico psichiatra, che può fornire soluzioni adeguate.

Anche negli uomini la diminuzione del testosterone (= ormone sessuale maschile) può provocare turbamenti fisici e psichici intorno ai 50-60 anni. Si parla di andropausa, che si può manifestare con disturbi legati all’umore (depressione, irritabilità), una riduzione della forza muscolare e un calo del desiderio sessuale. Se si avverte questo genere di sintomi è importante parlarne, per esempio con il medico di famiglia.

La vecchiaia

Con l’aumento della speranza di vita, sempre più persone vivono più a lungo, sono attive e in buona salute. Per questo motivo oggi si distinguono due fasi della vecchiaia. La terza età inizia verso i 65 anni con il pensionamento. La quarta età si situa intorno agli 80 anni e può coincidere con una perdita progressiva dell’autonomia.

In queste fasi della vita possono insorgere diverse malattie, dolori cronici o disturbi del sonno. I cambiamenti fisici possono influenzare il benessere psichico. Ci sono disturbi di natura psichica, come l’ansia, la depressione, la demenza, che si manifestano con l’età. Talvolta in questo periodo della vita si possono sviluppare anche tendenze suicide, ma questa problematica è poco conosciuta e in genere è considerata un argomento tabù. Per questo è molto importante parlarne ed esprimere il proprio malessere ad una persona di riferimento.

Gli anziani sono anche più esposti al rischio di maltrattamento, negligenza o mancanza di rispetto. In genere queste esperienze sono traumatizzanti (si veda anche “Violenza, maltrattamenti, abusi”).

Le difficoltà psichiche possono essere temporanee o durature. In ogni caso è importante non restare soli con i propri problemi e parlarne con il proprio entourage o con dei professionisti, come il medico di famiglia. Con il giusto sostegno si possono trovare soluzioni per migliorare il proprio benessere.

Quando le condizioni fisiche lo consentono, partecipare a attività di gruppo permette alle persone anziane di sentirsi circondate e utili. Solitamente in ogni Cantone si può trovare un’ampia offerta di attività per gli anziani.

Si veda anche la nostra rubrica «65+ e salute mentale».

Link

Vita familiare

Gli eventi che si verificano nel contesto della famiglia possono avere ripercussioni sul benessere psichico. A prescindere dalla percezione personale della situazione, che può essere vissuta in modo positivo o con difficoltà, eventi come la nascita di un figlio, una separazione, una malattia grave o la morte di un parente, sono cambiamenti importanti che possono destabilizzare l’equilibrio esistente.

 

In questo capitolo trattiamo alcuni eventi della vita familiare che possono influire sulla salute mentale. Non esitate a consultare gli altri temi relativi alla salute mentale sull’arco di tutta la vita.

La nascita di un figlio

Nella nostra società la gravidanza e la nascita di un figlio sono considerati eventi felici. Questi eventi possono però rappresentare un periodo critico a causa dei grandi cambiamenti che comportano (come ad esempio le notti disturbate, l’adattamento a una vita con più persone, i cambiamenti fisici). Spesso per una madre, un padre o la coppia genitoriale è difficile riconoscere e parlare dei propri problemi, per il timore di essere giudicati.

Nel periodo post-parto – la fase immediatamente successiva alla nascita di un figlio – le neomamme possono incontrare delle difficoltà. Molte donne sono colpite dal cosiddetto «baby blues», uno stato caratterizzato da tristezza, da un sentimento di incompetenza e inquietudine, che però è del tutto normale. I sintomi si manifestano qualche giorno dopo il parto e in genere scompaiono entro due settimane, senza trattamenti particolari.

Se però i sintomi persistono potrebbe trattarsi di una «depressione post-parto», che richiede un accompagnamento professionale e, in alcuni casi, l’ospedalizzazione della madre e del neonato. Anche l’assistenza a domicilio per i genitori può essere utile per dare loro un sostegno concreto nello svolgimento delle attività quotidiane.

In ogni caso, è importante parlare delle proprie difficoltà e accettare un aiuto puntuale per affrontare questo periodo con maggiore serenità. Le levatrici, le infermiere dei consultori genitori-bambino e/o il medico di fiducia sono persone che possono fornire ascolto e orientamento.

Si veda anche la nostra rubrica «Genitorialità e salute mentale».

La rottura di un rapporto affettivo

Separarsi da una persona alla quale si è legati emotivamente è un momento difficile. Se la rottura di una relazione affettiva avviene in seno a una coppia, anche i figli risentono della separazione o del divorzio. Esistono anche altri tipi di rottura di legami affettivi, per esempio tra i membri di una famiglia o tra amici.

Una separazione genera tensioni e un turbamento emotivo importante. È una fase di transizione nella vita che richiede un adattamento, poiché non significa solo l’interruzione di un legame con un’altra persona, ma richiede una riorganizzazione dello stile di vita: a livello emotivo, familiare, sociale, finanziario e anche legale.

In questi momenti difficili, è importante cercare un sostegno secondo il proprio bisogno. Amici e parenti sono spesso le prime persone di riferimento. Ma anche professionisti, come medici, psicologi, psicoterapeuti, consulenti familiari e di coppia o mediatori possono accompagnare e offrire sostegno.

La malattia di un familiare

La malattia fisica o psichica di un coniuge, di un genitore, di un figlio o di qualcuno a cui si è molto legati spesso implica un notevole impegno per chi sta loro vicino. Per la persona che assiste il malato questo impegno può essere molto stancante e portare – in alcuni casi – addirittura alla depressione.

Queste normali reazioni a situazioni di vita difficili sono in parte ancora poco riconosciute. Situazioni di questo genere si possono presentare a qualsiasi età. Avere il coraggio di parlare del proprio smarrimento quando si assiste un parente malato non è un segno di debolezza, al contrario! Non esitate a parlarne con un amico, con il vostro medico di famiglia o a contattare un gruppo di sostegno.

La morte di una persona cara

La scomparsa di un familiare o un amico è una perdita che provoca un turbamento psichico importante. La separazione dovuta alla morte è percepita come una grave rottura emotiva.

Il decesso richiede la riorganizzazione della vita di chi rimane, in particolar modo quando si vive sotto lo stesso tetto.

Per superare il senso di tristezza e smarrimento causato da un lutto, è importante non restare soli e poter esprimere le proprie emozioni e la propria sofferenza. Chiedere sostegno a un professionista può recare sollievo.

Vita professionale

Il lavoro occupa una buona parte della vita ed è considerato una parte importante della nostra identità. L’interruzione della formazione, l’entrata nella vita attiva, la perdita di un impiego, una promozione o il pensionamento possono essere fasi di transizione difficili da vivere. Anche i cambiamenti all’interno dell’ambiente di lavoro possono essere complessi da gestire.

Questi momenti di transizione richiedono un lavoro di adattamento. Possono destabilizzare l’equilibrio esistente e influenzare la salute mentale.

La vita professionale

Il lavoro ha un ruolo importante per il benessere psichico. Lo svolgimento di un’attività professionale fornisce una fonte di reddito, ma contribuisce anche alla realizzazione personale. Il lavoro procura uno statuto sociale, un’identità e un senso di appagamento.

Nondimeno, è fondamentale trovare un equilibrio tra vita professionale e vita privata. Un carico di lavoro eccessivo e un tempo di riposo insufficiente possono tradursi in una pressione psichica che si manifesta attraverso stress, nervosismo e/o dolori fisici, come mal di testa, mal di schiena o mal di pancia.
Se la situazione persiste, i problemi di salute rischiano di peggiorare. Possono anche insorgere disturbi del sonno e i primi segnali di esaurimento che possono condurre alla depressione o al «burnout».

È importante prendere sul serio questi disturbi e parlarne, per esempio con il medico di famiglia.

L’ambiente di lavoro

Il grado di soddisfazione sul posto di lavoro influisce sul benessere generale della persona: condizioni sfavorevoli e tensioni possono avere conseguenze negative sulla salute. Le persone insoddisfatte delle loro condizioni di lavoro o convinte dell’inutilità della loro attività professionale per la società provano talvolta un senso di demotivazione, stress, nervosismo, disturbi del sonno e/o dolori fisici.

Se queste condizioni persistono, possono insorgere disturbi psichici e portare a una bassa autostima, un senso di sfinimento e a sintomi di ansia e di depressione.

In questo genere di situazione è importante cercare qualcuno con cui parlare, come per esempio il medico di famiglia.

La disoccupazione

Spesso il lavoro è il legame principale tra un individuo e la società. L’interruzione di una formazione o la perdita di un impiego possono essere vissute come una perdita d’identità, un fallimento personale e essere causa di isolamento sociale. Per questo i giovani che interrompono gli studi o un apprendistato e le persone disoccupate sono più spesso soggette a disturbi psichici rispetto alle persone attive. In particolare, queste persone possono soffrire di depressione o ansia. Che si tratti di sintomi passeggeri o duraturi, è importante prenderli sul serio e parlarne.

Può capitare di rimanere a lungo senza occupazione, per esempio a causa di un problema di salute. Nella nostra società circolano numerosi pregiudizi sulle persone disoccupate (ad esempio che non vogliono lavorare, che non sono motivate, ecc.) e questo aumenta ulteriormente il senso di colpa e di vergogna. Eppure a chiunque può succedere di perdere il posto di lavoro! Inoltre, nella nostra società si può essere utili anche in altri modi, come l’impegno nel volontariato, in un’associazione o in ambito familiare.

Si veda anche la nostra rubrica «Disoccupazione e salute mentale». 

Il pensionamento

Il pensionamento implica un cambiamento di statuto sociale. Il passaggio da salariato a pensionato comporta mutamenti nelle abitudini e segna l’inizio di una nuova fase della vita, nella quale occupare diversamente il proprio tempo. Non doversi più alzare la mattina presto e vedere la propria rete di rapporti professionali allontanarsi sono cambiamenti che possono creare un senso di vuoto e di tristezza e dare la sensazione di non essere più utili.

È importante preparare questo passaggio per tempo, frequentando per esempio un corso di preparazione al pensionamento. Alcune aziende e diverse associazioni organizzano e propongono corsi di questo genere.

Per alcune persone questo periodo può risultare particolarmente difficile, tanto da sviluppare sintomi di ansia o depressione. Per evitare l’isolamento che questa situazione può comportare, è essenziale poter esprimere il proprio malessere e soprattutto non restare soli. È importante parlarne, per esempio con il proprio medico di famiglia.

Link

Problemi di salute

I problemi di salute, siano essi causati da un incidente o da una malattia, possono influire sulla salute mentale. I problemi psichici, a loro volta, possono rallentare la riabilitazione fisica.

Salute fisica e salute mentale formano un tutt’uno. Quando il corpo è debilitato, è importante ascoltare ciò che succede a livello mentale. Parlare con i familiari o con dei professionisti permette di trovare delle soluzioni e migliorare il proprio benessere nella vita quotidiana.

Incidenti e salute mentale

Essere vittime o testimoni di un incidente, subire ferite gravi o avere la sensazione di essere stati vicini alla morte, provoca una paura intensa e un senso di impotenza. Oltre alle ferite fisiche, è difficile superare lo choc emotivo a livello psichico.

Subito dopo l’incidente, nelle ore e nei giorni successivi, è possibile che si presenti uno stato di stress acuto. Questo si manifesta attraverso la sensazione di essere anestetizzati, uno stato confusionale, sbalzi d’umore (tristezza e collera), palpitazioni, nausea, tremiti o mal di pancia e mal di testa.

L’evento traumatico è al centro dei propri pensieri. Può provocare incubi, disturbi del sonno, un senso di abbattimento, nervosismo, calo della concentrazione, ansia, sensi di colpa, chiusura in se stessi o disturbi alimentari.

Questo stato di stress è una reazione normale a un evento anomalo e può durare per alcune settimane dopo l’incidente. L’elaborazione del vissuto richiede tempo. È importante dedicarsi ad attività rilassanti, non isolarsi e parlare dei propri sentimenti con familiari e persone di riferimento.

A volte questi disturbi durano più a lungo o addirittura vi è un peggioramento. Si presentano incubi ripetitivi, ansia, isolamento, depressione. In questi casi si parla di «stress post-traumatico».

Se i sintomi persistono, impedendo il normale funzionamento nella vita di tutti i giorni, è necessario rivolgersi a un professionista, per esempio al proprio medico di famiglia o a uno specialista di salute mentale, per elaborare e superare l’incidente. Nella nostra banca dati si possono trovare indirizzi utili.

Condividere la propria esperienza traumatizzante in un gruppo di sostegno, con altre persone che hanno vissuto eventi simili, permette di esprimere le proprie emozioni e di sentirsi compresi.

Malattia e salute mentale

I problemi di salute fisica si possono ripercuotere negativamente sulla salute mentale. Soffrire di una malattia grave o cronica e/o di dolori costanti aumenta il rischio di sviluppare un disturbo psichico.

Ricevere la diagnosi di una malattia grave o cronica può provocare un forte stress psicologico. Inoltre, le conseguenza della malattia e gli effetti collaterali dei trattamenti sono spesso difficili da sopportare. Possono provocare collera, sconforto, insonnia, calo della concentrazione, ansia e talvolta anche depressione e pensieri suicidali. Il fatto di soffrire di depressione, a sua volta, può provocare un peggioramento dei sintomi della malattia e rallentare la guarigione.

È importante parlare il prima possibile delle proprie difficoltà con dei professionisti, come il proprio medico di famiglia o uno specialista di salute mentale. Prendersi cura della propria salute mentale permette di gestire meglio la malattia fisica, perché curare i problemi psichici contribuisce a migliorare lo stato di salute fisica.

Condividere le proprie esperienze legate alla malattia in un gruppo di sostegno, con persone che hanno le stesse preoccupazioni, può essere di grande aiuto. La partecipazione a un gruppo di sostegno dona un senso di conforto e di comprensione e in più fornisce l’accesso a informazioni pratiche su come convivere meglio con la malattia.

Link

Sessualità

La sessualità è un elemento integrante della vita dell’essere umano e contribuisce al benessere psichico. Allo stesso modo, le difficoltà psichiche possono influire sul desiderio e sulla vita sessuale. Alcune persone decidono di rinunciare alla vita sessuale e di coltivare altri interessi. Altre invece soffrono perché hanno difficoltà, non hanno una vita sessuale o si sentono rifiutate a causa del loro orientamento sessuale. Vivere la propria sessualità non è sempre semplice, ma è importante avere il coraggio di parlarne.

Vita sessuale

La sessualità è un elemento integrante dell’essere umano e risponde ai bisogni di intimità, amore, tenerezza, calore e affetto. La sessualità unisce corpo, spirito e emozioni e crea legami sociali. Una vita sessuale appagante è benefica per la salute.

I desideri, i bisogni, le emozioni e i comportamenti legati alla vita affettiva e sessuale sono molteplici e complessi. Esistono molti modi di vivere la sessualità, con espressioni e ritmi diversi.

La sessualità è esigente e fragile. Richiede uno sforzo di comprensione dell’altro e un’intesa reciproca. Quando i bisogni o i desideri dei partner non corrispondono, questo può essere fonte di sofferenza.

È importante informarsi ed essere aggiornati su un tema che concerne tutti gli esseri umani e questo fin dalla più giovane età. Associazioni come Salute Sessuale Svizzera possono fornire numerose informazioni sul tema e consigliare in caso di bisogno.

Sessualità e salute mentale

Una vita sessuale appagante contribuisce al benessere psichico. Per contro, una vita sessuale insoddisfacente o difficile può essere fonte di disturbi psichici o di malessere. Le difficoltà relazionali, i disturbi sessuali (fisici e emotivi), l’infertilità possono indebolire la salute mentale.

Le pressioni sociali relative all’attività sessuale, ai ruoli uomo-donna, all’immagine del corpo o all’orientamento sessuale creano talvolta dei problemi, soprattutto nei giovani. Anche le donne possono subire pressioni riguardo a temi come la gravidanza o l’aborto che possono influenzare il loro benessere.

È importante prestare attenzione alle problematiche legate alla sfera sessuale e non esitare a condividere le proprie difficoltà con un professionista di un consultorio di salute sessuale. Nella nostra banca dati si possono trovare indirizzi utili.

Disturbi psichici e sessualità

Numerosi elementi influenzano la sessualità: disturbi fisici, stanchezza, stress o difficoltà psichiche possono avere ripercussioni negative sul desiderio e sulla vita sessuale.

Nei momenti critici della vita risulta più difficile coltivare le relazioni con gli altri e gestire le emozioni. Coltivare una vita affettiva e sessuale appagante malgrado le proprie fragilità può rivelarsi una vera e propria sfida nella vita quotidiana.

I medicinali prescritti per curare alcuni disturbi psichici possono avere effetti collaterali e causare disturbi della sessualità, come un calo del desiderio, problemi di erezione o di eiaculazione. In alcuni casi può essere utile adattare il trattamento farmacologico. È importante avere il coraggio di parlarne con un medico, uno psichiatra o un consulente di salute sessuale per trovare una soluzione adeguata.

Assenza di vita sessuale

In alcuni casi, la rinuncia a una vita sessuale attiva può essere una scelta di vita. Esistono altre forme di sviluppo personale che donano un senso di appagamento. Le attività creative, culturali o sociali possono procurare un senso di soddisfazione e realizzazione personale. La formazione e l’apprendimento continuo sono stimolanti e consentono di sviluppare le proprie competenze. I rapporti d’amicizia possono soddisfare il bisogno di una vita affettiva al di fuori del modello abituale della coppia. Anche una coppia può esistere senza avere rapporti sessuali.

È possibile che una malattia, un handicap, un’esperienza spiacevole o la difficoltà a trovare un partner impediscano di avere una vita sessuale soddisfacente. Situazioni di questo genere possono essere fonte di sofferenza. È importante avere il coraggio di parlarne con il proprio medico o con un professionista di un consultorio di salute sessuale. Nella nostra banca dati si possono trovare indirizzi utili.

Orientamento sessuale e identità di genere

La società nella quale viviamo fa fatica ad accettare le differenze e tende a respingere le persone che considera diverse.

In questo contesto, essere omosessuali o bisessuali e avere una vita sessuale appagante e priva di sensi di colpa non è sempre facile. Allo stesso modo, può risultare difficile sentire di appartenere a un sesso diverso da quello ricevuto alla nascita. Essere o sentirsi diversi nel proprio orientamento sessuale e/o la propria identità di genere può esporre le persone al rifiuto o all’incomprensione da parte dei familiari, dell’entourage o della società. Inoltre sussiste il rischio di subire aggressioni verbali e/o fisiche.

Queste esperienze negative possono essere traumatizzanti. Provocano un malessere psichico, sintomi di ansia, fobie sociali (isolamento) e possono condurre alla depressione o addirittura a pensieri o tentativi di suicidio.

È importante non restare soli con la propria sofferenza e parlarne con una persona di fiducia o con un professionista. Associazioni LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) possono fornire consulenza e sostegno, mentre i gruppi di sostegno, che raggruppano persone che vivono lo stesso tipo di situazione, permettono di condividere le proprie esperienze, di sentirsi compresi e meno soli. Nella nostra banca dati si possono trovare indirizzi utili.

Link

Migrazione

Lasciare la propria casa per andare a vivere in un altro paese o in un’altra regione è una sfida che implica cambiamenti importanti. Una nuova lingua, un’altra cultura, abitudini diverse: tutto ciò può essere destabilizzante e incidere sulla salute mentale.

 

Lasciare il proprio paese o la propria regione d’origine per insediarsi altrove può essere un’esperienza arricchente, ma può anche mettere a dura prova. A prescindere dal motivo che spinge a lasciare il proprio paese (per esempio un nuovo lavoro, migliori condizioni di vita o la fuga da un paese in guerra), la migrazione implica il cambiamento dei propri punti di riferimento e delle proprie abitudini. La persona che migra deve anche affrontare l’allontanamento e, in alcuni casi, la perdita della propria famiglia o del proprio entourage.

Le condizioni di vita nel paese d’accoglienza, l’incertezza riguardo al futuro, le difficoltà d’integrazione o ancora la sensazione di rifiuto da parte della popolazione autoctona, influenzano la qualità di vita nel nuovo paese. Questi elementi possono rendere più difficile la vita quotidiana e provocare un malessere psichico.

In aggiunta, i motivi che hanno indotto a migrare, le esperienze talvolta traumatizzanti vissute nel paese d’origine (guerra, carestia, ecc.) o durante il viaggio possono avere conseguenze sulla salute mentale. La lontananza dalla propria famiglia, rimasta nel paese di partenza in condizioni spesso precarie, o addirittura l’assenza totale di notizie dai propri cari, sono condizioni difficili per le persone che sono partite.

In generale, lo stato di salute fisica e mentale delle persone migranti è meno buono rispetto al resto della popolazione. I migranti, per esempio, soffrono più spesso di depressione. Inoltre, gli ostacoli rappresentati dalla lingua o dal funzionamento del paese d’accoglienza complicano l’accesso alle informazioni e ai servizi sanitari.

Esistono diverse forme di sostegno ed è per questo che è importante non restare soli con i propri problemi. Servizi e associazioni per migranti aiutano a trovare informazioni sul funzionamento del paese d’accoglienza, offrono consigli su come affrontare le diverse difficoltà e possono anche indirizzare i migranti a dei professionisti. Nella nostra banca dati si possono trovare indirizzi utili.

Anche i siti internet www.migesplus.ch della Croce Rossa Svizzera e SOS Ticino sono utili fonti di informazioni.

Violenza, maltrattamenti, abusi

La violenza, i maltrattamenti e gli abusi condizionano la salute fisica e/o mentale di coloro che li subiscono. Le vittime devono essere ascoltate e aiutate rapidamente. Con un accompagnamento adeguato, è possibile superare le conseguenze di questi eventi traumatici. Quanto agli autori delle violenze, anch’essi hanno bisogno di aiuto per imparare a gestire diversamente la loro aggressività. Per questo è indispensabile parlare di questi comportamenti.

Le violenze, i maltrattamenti e gli abusi possono accadere in tutte le fasi della vita. Si tratta di atti commessi soprattutto nei confronti di persone più fragili, in particolare i bambini e gli adolescenti, le donne, le persone anziane o le persone affette da un disturbo psichico. Questi ultimi sono più spesso vittime di maltrattamenti rispetto alla popolazione in generale. Per contro, è importante sottolineare che le persone affette da un disturbo psichico, come per esempio una schizofrenia o un disturbo bipolare, non sono più pericolose di altre.

Esistono diversi tipi di maltrattamento, in particolare:

  • maltrattamento fisico
  • maltrattamento psichico e affettivo
  • abusi sessuali
  • negligenza volontaria o involontaria
  • molestie (comprese le molestie su internet e sui social media; si parla in questi casi di cyberbullismo).

Vivere un’esperienza – isolata o ripetuta – di violenza, maltrattamento o abuso rappresenta un forte stress e un trauma, spesso seguito da conseguenze psichiche durature.

In generale, le vittime soffrono di disturbi del sonno e di incubi, di un senso di impotenza, di una bassa autostima, di solitudine, tengono le loro preoccupazioni per sé, si chiudono in se stesse, fanno fatica a tessere dei rapporti con gli altri. In alcune situazioni, si arriva alla depressione o addirittura al tentativo di suicidio.

Talvolta le vittime esprimono la loro sofferenza attraverso comportamenti aggressivi: hanno, per esempio, la tendenza ad arrabbiarsi facilmente, a litigare, mentire o rubare.

Violenza, maltrattamenti e abusi sui giovani

Durante l’infanzia e l’adolescenza si può essere più facilmente soggetti di abusi e violenze, in quanto ci si trova in una situazione di dipendenza dalle persone che detengono l’autorità (genitori, parenti, insegnanti, educatori, allenatori, ecc.). A partire dall’ingresso nella scuola è anche possibile che le aggressioni siano compiute da giovani più grandi o da coetanei. In alcuni casi si verificano atti di bullismo continuo che possono condurre all’esclusione dal gruppo. Situazioni di questo genere possono provocare stati di grave ansia che possono portare alla depressione e in alcuni casi al suicidio.

Se si è vittima o testimone di maltrattamenti, è essenziale agire rapidamente, poiché prima verranno interrotti, prima ci si potrà prendere cura della vittima. È importante intervenire anche sull’autore dei maltrattamenti, affinché possa ricevere un accompagnamento che gli permetta di capire il suo comportamento e tentare di cambiarlo.

La vergogna o la paura talvolta trattengono le vittime dal denunciare queste azioni. Eppure parlare con una persona di fiducia (genitori, amici, confidenti) o con un professionista (medico di fiducia, docente, docente di sostegno pedagogico, educatore, ecc.) permette di migliorare la situazione. È importante che l’adulto che riceve la confidenza prenda sul serio il racconto del bambino o dell’adolescente.

La linea telefonica 147, anonima e gratuita, mette in contatto con professionisti che possono ascoltare e consigliare. Ci si può anche rivolgere alla polizia. Nella nostra banca dati si possono trovare indirizzi utili.

Violenza nella coppia

La violenza può esistere anche all’interno di una coppia. La violenza va oltre il disaccordo o i litigi che la maggior parte delle coppie conoscono ed è generalmente dettata dalla volontà di un partner di dominare l’altro.

La violenza può essere fisica, sessuale, psicologica o economica e avere effetti distruttivi sulla persona che la subisce. A volte provoca ferite fisiche e spesso genera un forte malessere psichico, un senso di restrizione, di paura, di colpa e di vergogna. In alcuni casi la violenza coniugale può perfino portare alla morte.

La violenza non è mai giustificabile. È importante non minimizzare questi atti o pensare che si tratti di una fase passeggera. Di solito, il partner violento ha un problema e ha bisogno dell’accompagnamento di un professionista.

Se si è vittima, testimone o autore di violenza coniugale, non bisogna restare soli con questo problema. È importante mettere fine il più rapidamente possibile alla violenza e parlarne con una persona di fiducia nel proprio entourage o rivolgersi a un professionista, a un’associazione specializzata o alla polizia, che possono fornire consulenza e proporre soluzioni. Nella nostra banca dati si possono trovare indirizzi utili.

Violenza, maltrattamento e abusi su persone anziane

La riduzione dell’autonomia e la solitudine, che possono insorgere in età avanzata, rendono le persone più fragili e le espongono al rischio di mancanza di rispetto, negligenza o maltrattamenti.

Il maltrattamento può essere fisico, psicologico, emotivo, sessuale, finanziario oppure può essere la conseguenza di una negligenza volontaria o involontaria.

Gli autori dei maltrattamenti possono essere dei familiari che si occupano dei parenti anziani, oppure anche dei professionisti.

Queste esperienze sono spesso traumatizzanti e causano un forte malessere psichico.

Se si è vittima, testimone o autore di maltrattamenti, è importante mettere fine il più rapidamente possibile a questa situazione e parlarne con una persona di fiducia nel proprio entourage o con un professionista (aiuto a domicilio, infermiere, medico di fiducia, ecc.). Ci si può rivolgere anche alla polizia o ai servizi di sostegno per gli anziani. Nella nostra banca dati si possono trovare indirizzi utili.

Link

Dipendenze

Si parla di dipendenza quando una persona prova un bisogno incontrollabile di consumare sostanze psicoattive (= che agiscono sul cervello) oppure di dedicarsi, per esempio, al gioco d‘azzardo. Una situazione di dipendenza si ripercuote su tutti gli aspetti della vita nonché sulla salute fisica e mentale. È importante non aspettare ad affrontare il problema: esistono delle soluzioni!

 

Il consumo di sostanze psicoattive (droghe, alcol) avviene per diversi motivi. Il consumo può servire a soddisfare bisogni individuali, come migliorare il proprio rendimento, provare qualcosa di nuovo, testare i propri limiti. In alcuni casi si tratta di bisogni sociali (tradizioni, convivialità). Non tutte le forme di consumo sono problematiche o pericolose. Inoltre, il consumo di sostanze, come anche il gioco d’azzardo, possono essere la risposta a un problema di salute mentale, per esempio per ridurre il senso di ansia.

Il rapporto della nostra società con le sostanze cosiddette psicoattive è complesso. Alcuni prodotti come l’alcol, la birra e il vino in particolare, sono legali e considerati parte della nostra cultura. Pratiche che possono provocare dipendenza, come il gioco d’azzardo o i videogiochi, sono liberamente accessibili. Per contro, altre sostanze, come la cocaina o l’eroina, sono illegali.

I consumi o le pratiche a rischio

È difficile classificare le sostanze in base alla loro pericolosità. Ciascun prodotto può essere più o meno pericoloso in funzione della persona e del contesto di consumo.

Come regola generale, il consumo importante e ripetuto di qualsiasi sostanza, come alcol, tabacco, droghe o medicinali, non è favorevole alla salute e può causare una dipendenza fisica e psichica.

La dipendenza può avere ripercussioni su tutti gli aspetti della vita (sociale, familiare, professionale) nonché sulla salute fisica e mentale. Più è forte il bisogno di consumare una sostanza, più la persona tenderà a incentrare la propria vita sulla ricerca del prodotto, con il rischio di disinteressarsi di tutti gli altri aspetti.

Le sostanze psicoattive possono provocare disturbi del sonno, attacchi di panico, crisi d’ansia, stati paranoici (= la sensazione di essere perseguitato), aggressività, allucinazioni o episodi depressivi. D’altro canto, smettere improvvisamente di consumare la sostanza può causare sintomi di astinenza sgradevoli, spesso molto violenti. Infine, il consumo di sostanze può aumentare i sintomi di alcuni disturbi psichici già esistenti.

La dipendenza dal gioco d’azzardo può provocare un indebitamento eccessivo, stati di depressione o addirittura condurre ad atti criminali.

Soluzioni per uscire da una situazione di dipendenza

Il consumo di droghe, la dipendenza dall’alcol e le dipendenze in generale sono malviste dalla nostra società e chi soffre di una dipendenza è spesso giudicato male. Alcune persone rinunciano a parlare del loro problema perché provano vergogna o perché temono di essere punite dalla legge. Decidere di interrompere il consumo può essere difficile perché le sostanze procurano un senso di rilassamento oppure perché si temono i sintomi dell’astinenza. Eppure è importante intervenire rapidamente, poiché la maggior parte delle dipendenze diventano problematiche con il passare del tempo.

Se si soffre di una dipendenza o se una persona del proprio entourage ne soffre, ci si può rivolgere a un professionista per trovare ascolto e aiuto. I gruppi di sostegno, nei quali si riuniscono persone che vivono lo stesso tipo di situazione, permettono di parlare delle proprie esperienze e forniscono il sostegno necessario per uscirne. Nella nostra banca dati si possono trovare indirizzi utili.

Si veda anche la nostra pagina «Dipendenze» o il sito internet www.dipendenzesvizzera.ch.

Link