Solitudine voluta, solitudine subita
La solitudine – se voluta e limitata nel tempo – può essere funzionale per permettere di ricaricare le batterie e di “ritrovare” se stessi con calma e serenità. Scegliere di stare soli, di tanto in tanto, può essere arricchente e stimolante. Alcune persone hanno un bisogno accentuato di solitudine. Per altre, è più forte il bisogno di contatto sociale.
Al contrario, se la solitudine è accompagnata da isolamento sociale e affettivo, può generare sofferenza, disagio e nuocere alla salute mentale e fisica (causando per esempio disturbi del sonno, stress, ansia, consumo eccessivo di sostanze).
La solitudine e l’isolamento sono reversibili
Non è mai troppo tardi per riallacciare i rapporti con vecchi amici, entrare in contatto con nuove persone e creare nuovi legami, contrastando così gli effetti negativi dell’isolamento.
Tuttavia, riprendere i contatti o crearne di nuovi può talvolta risultare complicato e compiere i passi necessari faticoso, a dipendenza del carattere, delle situazioni di vita, dei trascorsi tra due persone. In questi casi, può essere utile intraprendere una nuova attività nel tempo libero, per conoscere persone con interessi comuni e costruire nuove relazioni.
In caso di difficoltà esistono anche gruppi di auto-aiuto, che offrono varie forme di sostegno. Gli incontri e le discussioni tra pari (ossia persone confrontate con situazioni simili) forniscono una preziosa occasione di condividere la propria vita quotidiana e il proprio vissuto. Spesso, ciò permette di sentirsi compresi in un’atmosfera non giudicante.
Alcuni spunti per ridurre la sensazione di solitudine
Ammettere di trovarsi in una situazione di solitudine può richiedere del tempo. Per ridurre la sensazione di solitudine, è utile:
- chiedersi quali sono le proprie esigenze: ordinare, per priorità, le proprie mancanze e bisogni, per individuare i più importanti. Questo aiuterà a concepire la solitudine come la somma di elementi da affrontare uno alla volta, piuttosto che come un enorme insieme che rischia di generare una sensazione di impotenza;
- relazionarsi con gli altri: è importante non trascurare, ma dare il giusto valore a tutte le interazioni, per quanto piccole o brevi, che fanno parte della vita quotidiana (ad esempio con i colleghi, i vicini o i negozianti);
- prendersi cura di sé: trattarsi con gentilezza e rispettarsi, farsi “del bene”, ad esempio curando il proprio aspetto o svolgendo un’attività fisica o artistica;
- prendersi cura degli altri: dedicarsi agli altri e sentirsi utili (ad esempio facendo la spesa per i vicini, prendendosi cura della propria famiglia o impegnandosi per gli animali) rafforza l’autostima, permette di trovare un proprio ruolo e contribuisce a mantenere un buon equilibrio psicologico;
- curare il sonno: la mancanza di sonno influisce negativamente sull’umore e sulle proprie emozioni.
Non è facile chiedere aiuto quando ci si sente soli, rifiutati o esclusi dalla società. Qualunque sia la situazione, vale la pena parlarne. È importante ricordare che non c’è nulla di cui vergognarsi nell’affrontare la solitudine, tutti prima o poi possono essere confrontati con il sentimento di solitudine.
Se la situazione persiste e diventa troppo difficile da gestire, è importante chiedere aiuto, ad esempio a un professionista, che potrà accompagnare nel percorso verso una maggiore serenità.