Un passo coraggioso
Oggigiorno, rivolgersi a un professionista della salute mentale è diventato più frequente e se ne parla più facilmente rispetto al passato. Eppure esistono ancora molti tabù e pregiudizi a riguardo, che possono rendere difficile o addirittura impedire ad alcune persone di fare questo passo.
La vergogna, la paura di essere considerati deboli o di risultare un peso per la società ostacolano ancora troppo spesso la ricerca di un sostegno professionale. In realtà, consultare uno psicologo, uno psicoterapeuta o uno psichiatra è un gesto di consapevolezza, per cui non c’è nulla di cui vergognarsi. Ci vuole coraggio per prendere in mano la situazione, condividere le proprie difficoltà e cercare delle soluzioni. Significa prendersi cura di sé.
A volte l’ostacolo alle consultazioni specialistiche è dato dal timore che siano troppo costose. Un timore comprensibile, ma è utile sapere che esistono delle soluzioni per chi ha un budget limitato ed è importante cercarle attivamente, facendosi aiutare ad esempio da associazioni attive nel campo della salute mentale o della consulenza ai pazienti. È opportuno discutere di questa preoccupazione con lo specialista fin dalla prima consultazione, per trovare un accordo.
Gli stereotipi associati ai disturbi psichici e la paura che ne deriva sono ulteriori ostacoli alla richiesta di aiuto professionale. I disturbi psichici, così come i disturbi fisici, sono condizioni dalle quali ci si ristabilisce e con cui si può convivere con una buona qualità di vita. Imparare a considerare una sofferenza psichica allo stesso modo di una sofferenza fisica può contribuire a ridurre lo stigma, i pregiudizi e facilitare così la ricerca di aiuto in caso di bisogno.
Ascoltare i propri bisogni e osare chiedere aiuto
È anche utile prendere coscienza del fatto che non tutte le persone seguite da uno psicologo o uno psichiatra hanno una diagnosi psichiatrica. Infatti, per molti si tratta di un aiuto temporaneo per ricevere sostegno e orientamento in un periodo particolarmente complicato o critico della propria vita, ad esempio dover affrontare una separazione, un lutto, una malattia fisica. Riconoscere di avere bisogno di supporto è un atto di responsabilità verso se stessi. Sentirsi in buona salute mentale non dipende dalla presenza o assenza di un disagio psichico, ma è il risultato della complessa interazione di molti fattori personali e contestuali (si veda anche la pagina “Cos’è la salute mentale”).
Qualunque sia il motivo, se si avverte il bisogno di appoggio professionale è importante ascoltarlo e intraprendere i passi necessari. Il proprio medico di famiglia o una persona cara possono accompagnare in questo percorso, così come è possibile rivolgersi a un’associazione o a un gruppo di auto-aiuto. Incontrare persone che attraversano una situazione simile, rendersi conto che non si è soli e ascoltare le esperienze degli altri può essere di grande sostegno.