Uso equilibrato?
Gli schermi sono parte integrante della nostra vita quotidiana, sia per il lavoro che per il tempo libero e la comunicazione. Ma come possiamo sapere se l’uso che ne facciamo è davvero equilibrato? Ecco alcune domande da porsi per valutare l’impatto emotivo, cognitivo, fisico e comportamentale del proprio uso degli schermi:
- Controllo lo smartphone o i social media ogni volta che ho un momento libero, senza pensarci?
- Mi sentirei nervoso/a o a disagio se dovessi farne a meno per un giorno intero?
- Riesco a concentrarmi su un compito senza sentire il bisogno di controllare le notifiche (con effetti sulla mia produttività o sulla tendenza a procrastinare)?
- Dopo aver usato i social media, mi sento peggio con me stesso/a o rispetto agli altri?
- Mi sento spesso stressato/a o ansioso/a a causa delle continue notifiche o dell’eccesso di informazioni?
- Ho difficoltà a separare la vita professionale da quella personale a causa di e-mail o messaggi di lavoro costanti?
- Il tempo che trascorro online ha un impatto sul mio sonno, sulle relazioni, sul lavoro o sulle attività essenziali (stanchezza, perdita di motivazione, ecc.)?
- Dedico meno tempo ad altre attività (sport, lettura, incontri con amici e amiche, ecc.)?
- Provo spesso dolori fisici, come mal di testa o dolori al collo? I miei occhi sono più affaticati a causa del tempo passato davanti agli schermi?
Perché facciamo fatica a disconnetterci?
Gli schermi, e in particolare i social media, i videogiochi e lo shopping online, agiscono direttamente sul nostro cervello stimolando il sistema di ricompensa attraverso il rilascio di dopamina (l’ormone del piacere). Questo meccanismo, che ci spinge a continuare a interagire, scorrere e cliccare, può portare a una perdita di controllo sul nostro consumo digitale.
Alcune attività digitali sono particolarmente inclini a un uso eccessivo, tra queste:
- videogiochi: quando occupano troppo spazio, possono interferire con gli impegni quotidiani. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) riconosce la dipendenza da videogiochi come una vera e propria patologia;
- social media: possono generare una forte pressione sociale e la paura di essere esclusi o perdersi un evento (FOMO o Fear Of Missing Out – paura di perdersi qualcosa). Alcune persone provano ansia a causa della sovrabbondanza di informazioni;
- shopping online: l’immediatezza delle transazioni può portare a comportamenti compulsivi e a difficoltà finanziarie;
- giochi d’azzardo online: il loro potenziale di dipendenza è clinicamente riconosciuto e può portare a perdite finanziarie significative;
- pornografia: un’esposizione eccessiva a contenuti pornografici può alterare la percezione delle relazioni e avere un impatto sull’intimità.
In Svizzera, l’uso problematico degli schermi è aumentato negli ultimi anni. Nel 2022 ne è stato colpito il 6,8% della popolazione dai 15 anni (oltre 500.000 persone), soprattutto giovani. Questo cosiddetto “uso problematico” può avere conseguenze importanti sulla salute mentale, per questo è importante interrogarsi sulle proprie abitudini digitali e cercare un equilibrio.
Trovare un equilibrio
Prendere consapevolezza del proprio rapporto con gli schermi è il primo passo per cambiare le proprie abitudini, se necessario. Ecco alcuni suggerimenti per regolarne meglio l’uso:
- stabilire momenti senza schermo: ad esempio, evitare di usare lo smartphone prima di dormire o durante i pasti;
- privilegiare le attività in presenza, come sport, lettura, tempo con la famiglia o gli amici;
- disattivare alcune notifiche per limitare la voglia di consultare gli schermi;
- usare applicazioni di monitoraggio per prendere consapevolezza del tempo passato davanti agli schermi.
Altri spunti pratici sono disponibili nel capitolo “Trovare un equilibrio digitale”.
E se ci si sente in difficoltà?
Se avete difficoltà a limitare l’uso degli schermi e questo ha un impatto sul vostro benessere, è importante prima di tutto poterne parlare, per esempio con una persona di fiducia o con un professionista della salute (psicologo, medico).