Una fase intermedia carica di tensioni...
Le fasi di transizione che si attraversano durante il percorso verso l’età adulta sono motivanti e allo stesso tempo faticose. Ci sono infatti la scoperta di sé e l’acquisizione di autonomia, ma anche tante incertezze, indecisioni, stress e ansia.
- Si provano emozioni e sentimenti ambivalenti. A poco a poco si acquisiscono le competenze necessarie per la vita adulta, ma il cervello è ancora in fase di sviluppo e non permette sempre di agire in modo razionale come invece si aspetta l’ambiente circostante. Di fronte a situazioni e bisogni nuovi, è possibile provare emozioni forti, sia piacevoli che più faticose, senza riuscire sempre ad avere il controllo della propria risposta ad esse.
- Ci si può sentire combattuti tra bisogni contraddittori. Ad esempio, si ha bisogno di libertà ma anche di un contesto che trasmetta sicurezza; si ha bisogno di autonomia per sperimentare ma anche di punti di riferimento su cui basarsi per decidere, agire o adattarsi a nuove situazioni.
- Si è chiamati a fare molte scelte: la formazione, un posto di lavoro, un alloggio, un partner, uno stile di vita, comportamenti legati alla salute (fumare? consumare alcol? fare attività fisica?). Di fronte a tutte le possibilità che si presentano, è possibile sentirsi un po’ confusi e destabilizzati, avere dubbi ed esitare. È anche possibile che si subisca l’influenza dei propri cari, del gruppo, degli amici, dei social media, ecc. e che questo ostacoli la scelta più adatta a sé.
Tutto ciò è comune a questa età, perché la conoscenza di se stessi è ancora precaria, le competenze sono in fase di sviluppo e spesso gli strumenti a disposizione per effettuare le scelte sono limitati.
Tensioni che possono condizionare l’equilibrio
Le fasi di cambiamento sono necessarie nel corso della vita, poiché, pur non essendo semplici da affrontare, sono quelle che permettono di evolvere. Durante queste fasi, è possibile sentirsi un po’ disorientati. Fa parte del cambiamento. Nel momento in cui si interiorizza questo presupposto, diventa più facile relativizzare e cercare delle soluzioni per ritrovare un nuovo equilibrio.
Alcuni spunti per mantenere la rotta durante le fasi di transizione:
- Abbandonare l’ideale di perfezione che si potrebbe avere nei propri confronti. Piuttosto, fare del proprio meglio, amarsi, riconoscere a se stessi tutto ciò che si è già fatto e trattare se stessi con la stessa gentilezza e comprensione con cui si tratta il proprio migliore amico.
- Individuare giornalmente gli aspetti positivi della giornata ed esprimere gratitudine per ciò che va bene e funziona. Questo esercizio aiuta a contrastare la naturale tendenza a concentrarsi principalmente sugli aspetti negativi.
- Ricordare che una scelta non è mai definitiva: fare una scelta significa privilegiare un percorso e impegnarsi in esso, ma è possibile rivalutarlo in qualsiasi momento e adattare o modificare gli impegni presi.
- Lavorare su pazienza e perseveranza: le transizioni non avvengono mai dall’oggi al domani. Si tratta di processi che richiedono tempo, apprendimento ed esperienza. L’importante è non concentrarsi su ciò che viene percepito come un fallimento, ma piuttosto riconoscere i propri progressi, capire i propri errori e fare tesoro di ciò che è stato possibile imparare da essi.
- Circondarsi di persone di fiducia e sostenersi a vicenda. Condividere con altri ciò che si vive. Confidare le proprie preoccupazioni ma anche le proprie risorse. Esistono anche servizi sempre accessibili, come il 147 (www.147.ch) e il 143 (www.143.ch), che offrono ascolto e sostegno.
- In caso di difficoltà, è utile chiedere aiuto a una persona di fiducia o a un professionista, ad esempio il pediatra o il medico di famiglia. È importante non restare soli. Cercare aiuto non è un segno di debolezza ma, al contrario, un gesto di maturità e competenza.