Sviluppare la propria identità | SantéPsy.ch

Sviluppare la propria identità

Tra i 16 e i 25 anni si è ancora nel pieno dello sviluppo della propria identità e le domande su se stessi sono molte: riguardano il proprio corpo, le proprie emozioni, i propri valori, i propri interessi, la propria identità di genere, la propria immagine di sé (reale e/o virtuale), i propri progetti di vita e di lavoro, il proprio posto all’interno della società.

Questi interrogativi sono molto diffusi tra i giovani di quest’età. Aiutano a definire se stessi, a staccarsi dai genitori e a trovare la propria strada. Ma queste domande che affollano la mente e alle quali a volte è difficile dare delle risposte, possono anche essere fonte di stress, dubbi e tensioni, specialmente se si appartiene ad una minoranza.

Chi sono?

Chi sono? “ Questa domanda emerge in modo deciso durante l’adolescenza e non se ne va più per il resto della vita. Tra i 16 e i 25 anni si cerca con grande intensità di trovare una risposta a questa domanda. Ma dal momento che non esiste un manuale d’istruzioni, nella maggior parte dei casi si procede a tentoni, si sperimenta, ci si impegna, si fanno delle scelte, si rivaluta. L’obiettivo è quello di trovare una risposta più personale rispetto al concetto di sé costruito sulle certezze dell’infanzia o trasmesso dall’ambiente circostante (per appartenenza ad una famiglia, ad una classe frequentata, ai valori insegnati, ecc.). Si prova a capire meglio se stessi, a individuare il proprio stile, i propri valori e a comprendere il modo in cui si vuole stare nel mondo. Si apprendono inoltre ruoli, funzioni, procedure e norme della società adulta. In questa fase della vita, l’attenzione è soprattutto rivolta alle questioni legate all’identità sociale:

  • chi sono come studente / come professionista?
  • chi sono come amico, partner, collega?
  • come mi trovo nei ruoli di genere?
  • qual è il mio posto?
  • sono riconosciuto/a per quello che sono?

Poter essere se stessi è fondamentale per la salute mentale

L’identità è ciò che definisce una persona: il genere, le origini, la cultura, le credenze, i valori, l’orientamento affettivo e sessuale, la personalità, le scelte di vita. È un mix complesso che evolve nel tempo, tramite le esperienze (formazione, tempo libero, relazioni, lavoro, eventi particolari, ecc.), ed è influenzato dall’opinione degli altri. Ognuno possiede un’identità personale e un’identità sociale e molti, ormai, anche un’identità digitale. Amici, famiglia, ambienti di formazione e di lavoro, social media hanno un ruolo importante nella definizione dell’identità.

Perciò, tra i 16 e i 25 anni è normale interrogarsi sulla propria identità.

  • C’è l’esigenza di imparare a conoscersi, capire cosa distingue se stessi dagli altri, quali siano le proprie preferenze e i propri desideri e quale sia il proprio valore.
  • È anche importante scoprire man mano il proprio posto tra gli altri e nella società e, soprattutto, poter essere riconosciuti per ciò che si è.

L’identità è un elemento molto importante per il benessere mentale. Se si ha la sensazione di essere giudicati, rifiutati o incompresi o se non è possibile esprimersi liberamente, la salute mentale può risentirne. In tal caso è possibile provare stress, malessere, tristezza, ansia, perdita di fiducia in sé e di autostima, con il rischio di isolarsi.

Al contrario, sentirsi accettati, ascoltati e sostenuti nella propria identità rafforza il proprio equilibrio mentale.

Poter essere se stessi, senza maschere e con orgoglio, è un fattore importante per il benessere.

Identità di genere

Tra i 16 e i 25 anni, la questione dell’identità di genere e dell’orientamento affettivo e sessuale assume un ruolo centrale.

  • Si vivono le prime esperienze sessuali;
  • si scopre cosa piace e chi si è in questo ambito della vita, trovandosi di fronte alla sfida di affermare le proprie scelte e le proprie preferenze;
  • ci si confronta anche con le norme sociali legate alla sessualità: eteronormatività, età delle prime esperienze, pressione sullo stare in coppia, stereotipi di genere, ecc.

Tutto ciò è impegnativo per chiunque, ma lo è ancora di più se si appartiene alla comunità LGBTQIA+, perché:

  • può essere difficile identificarsi con le norme della società;
  • il rischio di subire esclusione, violenza o discriminazione è più alto;
  • è possibile che si esiti ad affermare socialmente la propria identità di genere o il proprio orientamento affettivo e sessuale. Non poter essere se stessi senza correre dei rischi può pesare fortemente sulla salute mentale.

In caso di dubbi, incertezze o difficoltà legate alla propria identità è importante non restare soli, ma parlarne con amici o adulti di fiducia o con un professionista. È anche possibile cercare o creare spazi di condivisione aperti e non giudicanti, in cui poter essere se stessi.

Per i giovani LGBTQIA+, in Ticino esiste l’associazione Imbarco immediato.