Essere autonomi non significa risolvere tutto da soli
Quando si conquista una certa autonomia, si tende a pensare di dover gestire tutto da soli. Sicuramente può contribuire ad alimentare il senso di autoefficacia, ma la preoccupazione per una questione da risolvere può anche portare a rimuginare troppo e favorire una spirale negativa per la salute mentale.
Di fronte a un problema grave o persistente, o a una situazione nuova che non si sa come affrontare, è importante non restare soli, ma cercare sostegno.
Il primo passo è confidare le proprie preoccupazioni a una persona di fiducia, che può essere un amico o un familiare.
Se non bastasse, è possibile cercare l’aiuto di un professionista, ad esempio il proprio pediatra o medico di famiglia.
Chiedere sostegno è un gesto di maturità
Chiedere aiuto è un atto responsabile, a volte coraggioso, ma sicuramente di grande maturità.
Significa:
- prendersi cura di sé e riconoscere il proprio valore;
- comprendere che non è possibile sapere tutto prima ancora di averlo imparato e che sarebbe meglio evitare di giudicare se stessi. Idealmente si dovrebbe trattare se stessi con la stessa gentilezza e comprensione con cui si trattano gli altri;
- identificare i propri bisogni e limiti;
- riconoscere l’importanza degli altri per lo sviluppo personale.
Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un gesto di maturità. Tramite la ricerca di sostegno vengono mobilitate le competenze psicosociali, come la capacità di esprimere i propri bisogni, di regolare le emozioni e lo stress, di trovare soluzioni e di creatività.
In molti ambiti, chiedere aiuto o sostegno è anche un diritto.